×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
Economia. La guerra dell’oro, da Bretton Woods ai giorni nostri

 

(ASI) Ettore Negro, professore in pensione, ha scritto recentemente “La guerra dell’oro – Dalla truffa di Bretton Woods alla globalizzazione a stelle e strisce”. Agenzia Stampa Italia lo ha incontrato per fargli qualche domanda.



Oggi giorno le monete non sono coperte da riserve d’oro e di conseguenza non sono convertibili...


Nel 1944 gli stati Uniti si erano resi conto che ben presto non avrebbero più posseduto gli strumenti finanziari necessari per procedere ad un ulteriore ampliamento del loro impero. Le autorità monetarie americane giunsero quindi alla decisione di creare un nuovo ordine monetario mondiale, di passare cioè dal Gold Standard al Dollar Exchange Standard. A Bretton Woods gli Stati Uniti si impegnarono solennemente di garantire la piena convertibilità del dollaro in oro sulla base di 35 dollari per oncia Troy. Considerato che i paesi invitati a partecipare alla conferenza di Bretton Woods furono soltanto 43, risulta chiaro che questo trattato costituisce il tipico esempio di trattato iniquo o meglio di vera e propria truffa. A partire dalla sua ratifica gli Stati Uniti autoinvestitosi del potere di creare quantità via via crescenti di dollari al di fuori e al di sopra di qualsiasi controllo, si attribuirono il ruolo di veri e propri banchieri globali e finirono ben presto col trasformarsi nel più grande debitore di tutti i tempi, un vero e proprio parassita planetario definito da molti come stato canaglia per antonomasia.


La cartamoneta, ormai costituisce solo l’8% di tutto ciò che usiamo come denaro. Il grosso di ciò che usiamo per fare tutti i nostri acquisti, ossia l’82%, è costituito da promesse di pagamento emesse dalle banche e da carte di credito/debito. Come si è arrivati a questo? E perché?

L’emissione incontrollata di carta moneta è ulteriormente aumentata dopo la dichiarazione di inconvertibilità del dollaro in oro del 15 agosto 1971 che, a detta di molti, è da considerare la data più nefasta del secolo scorso. Questa data segna il passaggio dal Dollaro Exchange Standard al Dollaro Standard. Questo nuovo sistema monetario incentrato esclusivamente sul dollaro ha finito col far prevalere definitivamente la finanza sull’economia reale ed è responsabile di quella “cultura dell’indebitamento” che sta alla base della emissione incontrollata di derivati, titoli di spazzatura e di prodotti finanziari di ogni genere.

Ci vuole parlare di signoraggio bancario?

Gli stati Uniti, a seguito dell’imposizione del dollaro Exchange Standard e, a maggior ragione, con l’unilaterale , fraudolento passaggio al Dollaro Standard in cui ci troviamo attualmente, si sono praticamente arrogati il diritto di emettere una moneta di riserva internazionale, diritto non dissimile da quello dei signori feudali e degli stati nazionali.

Nel suo libro sostiene che gli Stati Uniti, dopo essersi assicurati grazie al trattato di Bretton Woods, la disponibilità di risorse finanziarie illimitate, il loro obiettivo finale sarebbe la conquista dell’egemonia globale e la instaurazione della “pax americana”. Secondo lei, potrebbe esserci questa sua affermazione dietro le “guerre umanitarie” degli ultimi tempi e le così chiamate “rivolte arabe”?

È del tutto evidente che gli Stati Uniti si servono del dollaro come di una vera e propria arma , un’arma non meno letale delle armi di distruzione di massa. Non a caso si parla del imperialismo del dollaro. Non a caso il dollaro è letteralmente idolatrato dagli americani. È grazie al dollaro che gli americani si possono permettere di comprare, umiliare, corrompere, minacciare, distruggere l’economia di intere nazioni e, non ultimo, di condurre le cosiddette famigerate guerre di peace keeping o umanitarie ipocritamente giustificate con l’intento di promuovere la pace, il progresso, la libertà, la democrazia e quant’altro.

In questo contesto, qual è il ruolo dell’Europa?

Il ruolo dell’Europa, priva, tra l’altro, di un esercito proprio e di una di una propria politica estera, è sempre stato ed è tuttora quello di semicolonia. Contrariamente alle aspettative degli ingenui neppure la creazione dell’euro l’aiuterà ad affrancarsi dal penoso stato di sudditanza determinato dall’imperialismo del dollaro.

E quello della Cina? Ormai super-potenza grazie al suo enorme  potere economico, industriale?

La Cina che, in termini di PIL, ha superato in breve tempo tanto la Germania che il Giappone, si avvia a diventare la prima potenza mondiale. I cinesi non si sono limitati ad imitare i prodotti occidentale e ad esportare merci contraffatte. I loro obbiettivi sono molto più ambiziosi. Essi mirano a sostituirsi agli Stati Uniti a tutti i livelli, soprattutto nel ruolo di banchieri mondiali. Per il momento, forti degli oltre 3000 miliardi di dollari detenuti nelle loro riserve essi potrebbero distruggere gli Stati Uniti in qualsiasi momento. Non lo fanno, perché essi vivono in uno stato di simbiosi con il rivale d’oltre Atlantico. Non è difficile comprendere che distruggere gli Stati Uniti nella situazione attuale equivarrebbe a “darsi”, come si suol dire, “la zappa sui piedi”. Con il dollaro i cinesi procedono tra l’altro all’acquisto delle industrie occidentali tecnologicamente più avanzate, di miniere e terreni nei paesi in via di sviluppo ecc. Consapevoli delle mire egemoniche e del neocolonialismo della Cina gli Stati Uniti hanno da tempo proceduto ad accerchiarla militarmente.

Come possiamo difenderci?

È una domanda alla quale mi è molto difficile rispondere. A mio parere, per quanto la cosa possa sembrare una mera utopia, si dovrebbe seguire l’esempio dell’Argentina e dell’Islanda, paesi che però non hanno avuto la disavventura di dover fare i conti con una follia di nome euro. L’Argentina dopo la dichiarazione di default nell’arco di solo 6 anni si è totalmente ripresa e procede a gonfie vele. La stessa cosa, ne sono certo, succederà in Islanda. L’Italia dovrebbe prima di tutto uscire dall’euro, rinnegare i debiti contratti con tutte le banche che, essendo “too big to fail” si sono trasformate in veri e propri stati negli stati e che si sono distinte per avere capitalizzato gli immensi profitti e socializzato le altrettanto immense perdite. L’Italia dovrebbe inoltre uscire da quella “legione straniera” al servizio degli Stati Uniti che si chiama NATO, e dichiarare la più totale neutralità sul modello della Svizzera o della Costarica. A questo punto il Bel Paese dovrebbe procedere a realizzare l’ultima utopia: dotarsi di una moneta coperta in parte da oro e/o argento sperando così di lanciare un segnale al mondo intero al fine di bonificare la finanza e l’economia a livello globale.

La guerra dell’oro – Dalla truffa di Bretton Woods alla globalizzazione a stelle e strisce” (La Sapienza Editrice, € 20,00).

Ultimi articoli

Tabacco in Umbria: la storia e i riflessi della filiera

(ASI) - Promuovere una riflessione sulla storia della filiera del tabacco in Umbria significa, oltre ad evidenziare il forte contributo economico e sociale nel settore agricolo regionale, sottolineare il radicamento ...

Perugia elezioni amministrative. Fratelli d’Italia presenta la lista: 32 nomi tra conferme e new-entry. Prisco: «Noi partito centrale a Perugia». Appuntamento domenica alle 10 alla Sala della Vaccara

(ASI) Perugia - Si svolgerà domenica 5 maggio la presentazione della lista di Fratelli d’Italia che sostiene la candidata sindaco Margherita Scoccia alle prossime elezioni comunali di Perugia.

Catania. Elezioni Aci Castello, Forza Italia a sostegno del sindaco Scandurra

(ASI) Catania - Siglato il patto politico fra Forza Italia e la coalizione dell'uscente sindaco di Aci Castello Carmelo Scandurra, in vista delle Amministrative dell’8/9 giugno nel Comune catanese.

Sud, Sibilio (M5S): stop decontribuzione è scippo al futuro del meridione

(ASI) “Apprendiamo con grande preoccupazione la decisione del governo Meloni di smantellare ‘decontribuzione Sud’, lo sgravio contributivo approvato dal governo Conte durante la pandemia che ha favorito l’assunzione ...

Istat, Calandrini (FdI): I numeri di un governo che funziona

(ASI) “Tasso di occupazione al 62,1%, un nuovo record per l'Italia, con una crescita degli occupati di 70.000 unità a marzo rispetto al mese precedente. I dati diffusi da Istat sono il ...

Bagliori di calcio tra Europa e Campionato in attesa dei verdetti. La riflessione con vista di Sergio Curcio

Bagliori di calcio tra Europa e Campionato in attesa dei verdetti. La riflessione con vista di Sergio Curcio

Economia Italia: Disoccupazione ancora molto alta al Sud. La riflessione dell'economista Gianni Lepre

Economia Italia: Disoccupazione ancora molto alta al Sud. La riflessione dell'economista Gianni Lepre  

Voucher per le imprese: incentivi per chi si aggrega

(ASI) Oggi unirsi conviene con le professioni infatti costituendo una società è previsto un voucher di 50.000 euro per l’acquisto di beni strumentali più un contributo a fondo perduto fino al 70% ...

Libertà di stampa - Vice Presidente del Senato Mariolina Castellone: difendiamo l'art. 21 della Costituzione

(ASI) "Nella Giornata Mondiale per la libertà di stampa, difendiamo l’art. 21 della Costituzione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni ...

La fine dell'Impero degli Asburgo e l'Europa che non trova più pace

(ASI) Vienna - La base dell'Europa dei popoli e delle nazioni, come la conosciamo oggi, nasce nella Tarda Antichità e/o primo/alto Medioevo, tra il V e il VII ...

×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113